mercoledì 9 dicembre 2009

CARLO CARRA'

Carlo Carrà

Carlo Carrà nasce a Quargnento, Piemonte l’11 febbraio 1881.
Imparò a disegnare da giovane, dovendo stare a letto per una grave malattia iniziò a fare i primi bozzetti.
Lavoro per un periodo come decoratore murale a Valenza ma comunque di sera frequentava una scuola per coltivare la sua passione artistica.
Fu un pittore italiano che aderì prima alla corrente futuristica e poi alla corrente metafisica.
Dal 1915 Carrà sente di voler abbandonare i temi di velocità e dinamismo, cercando un contatto più vicino alla realtà.
A causa della guerra in cui viene coinvolto, Carrà si ritrova a Ferrara dove, successivamente conosce Giorgio De Chirico e Filippo De Pisis con i quali fonda le basi della metafisica.
Il pittore non rimase negli schemi metafisica molto a lungo, nella sua arte egli metteva anche poesia e un senso magico.
Nel 1919 si sposò con Ines Minoja.
Negli anni ’40 insegna pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
Morì a Milano il 13 aprile 1966.
Le principali opere di Carrà sono:

L’idolo ermafrodito (1917)
Madre e figlio (1917)
Il figlio del costruttore (1917-1921)
L’amante dell’ingegnere (1921)
L’attesa (1923)
Meriggio (1923)

JOAN MIRO'

Joan Miró
(1893-1983)

Joan Miró nacque nel 1893 a Barcellona, in Spagna. Da bambino preferiva passare il tempo a disegnare invece di studiare. Suo padre non condivideva la sua passione e lo iscrisse in una scuola di commercio. Qualche anno dopo, Joan so ammalò di tifo e di esaurimento nervoso che lo costrinse alla convalescenza, si poté dedicare interamente alla pittura.
La sua formazione avvenne all’Accademia delle belle Arti di Barcellona.
Nel 1920 fece un viaggio a Parigi dove frequentò molti artisti. Qui si tenne la sua prima esposizione personale.
In questo periodo si dedicò anche a altre arti e conobbe Picasso, Kandinsky e Pilar Juncosa, che sposò nel 1929.durante la seconda guerra mondiale, nel suo paese, realizzò pitture murali e ceramiche.
Nel 1960 inventa un vero e proprio linguaggio dei segni, valorizzato da colori intensi. I musei apprezzano questo linguaggio e nel 1975 aiuta alcuni amici a fondere un organizzazione di arte contemporanea, che porta il suo nome.
A 88 anni creò, per Chicago, una scultura di 12m d’altezza.
Joan Miró morì all’età di 90 nel 1989, il giorno di Natale.

Joan Miró e il Surrealismo
Miró fu uno dei più radicali teorici del surrealismo, al punto che André Breton, fondatore di questa corrente artistica, lo descrisse come “il più surrealista di noi tutti”. Miró sviluppò uno stile surrealista sempre più marcato; in numerosi scritti e interviste espresse il suo disprezzo per la pittura convenzionale e il desiderio di “ucciderla”, “assassinarla”, per giungere a nuovi mezzi di espressione.